La formazione è un aspetto che molte, troppe aziende ancora sottovalutano. Anzi, sottostimano per dirla con le parole più esatte. Perché è indubitabile, specie in aziende che fanno dell’innovazione il loro perno o che di processi innovativi e digitali si servono per le loro attività, che formarsi è accrescere il valore dell’azienda. Ormai non abbiamo più bisogno che un tg o un magazine online ci ricordi come i mercati evolvono praticamente ogni giorno. Come la velocità dell’innovazione e della digitalizzazione sia supersonica, a tratti quasi difficile da seguire. Se sappiamo questo, se siamo coscienti che i mercati non aspettano chi ha il passo lento, dobbiamo fare i conti con un bivio che presto o tardi ci troveremo a dover affrontare.
Formazione e mercati: un bivio
La nostra azienda sceglierà la via della conservazione assoluta, limitando al minimo l’accrescimento delle competenze per “galleggiare” in uno status quo sempre più precario, oppure deciderà di gestire i processi di trasformazione dei modelli di business richiesti? Non molto tempo fa parlammo di digitalizzazione e giungemmo insieme alla conclusione che “digitalizzare non significa solo strumenti ma anche e soprattutto competenze strategiche di alto profilo, capaci di costruire una vera e propria digital transformation” (QUI L’APPROFONDIMENTO SULLA DIGITALIZZAZIONE).
E come integrare competenze di alto livello se non con uno strutturato percorso di formazione? Mettendo a terra un programma continuo e cucito sulle esigenze dell’azienda, nonché sulle sue prospettive e idee di crescita. Perché formarsi significa, principalmente, guardare avanti e non di certo (se non in minima parte) colmare lacune presenti nell’attuale panorama aziendale.
Formarsi sempre
Chiunque gestisca un’impresa sa bene che sono ormai rarissimi i contesti competitivi dove può bastare una preparazione non updated e che, per forza di cose, occorre formarsi sempre. Che sia un corso di lingue straniere o l’apprendimento di un nuovo applicativo, ogni scelta formativa per chi costruisce ogni giorno il proprio lavoro è un passo in avanti verso la crescita.
Per cui l’elemento che occorre tenere sempre a mente è la dimensione temporale della formazione, che può e deve essere continua. Un programma definito in base ad obiettivi aziendali di medio e lungo periodo, mirando a costruire figure professionali sempre più performanti a livello tecnico e sotto l’aspetto personale.
Già, l’aspetto personale. La veste ”tecnica” della formazione continua di dirigenti, dipendenti e collaboratori nasconde infatti il gioiello più prezioso: la persona che frequenta corsi di aggiornamento non solo accrescerà le proprie competenze professionali ma si sentirà motivato a dare il meglio e a crescere sempre di più. La persona, lo ribadisco sempre, è fondamentale. Perché le aziende e i mercati sono fatti di persone, prima che di mura e contratti.
Produttività, flessibilità, coinvolgimento
Se volessimo elencare i grandi benefici che la formazione regala a chi decide di farla in maniera continua, oltre a quello professionalizzante, sul podio ci sarebbero produttività, flessibilità e coinvolgimento.
Produttività. Un dipendente, un collaboratore o un manager formati su determinate skills lavoreranno meglio e produrranno valore in maniera sensibilmente più importante. Formarsi permette infatti di gestire meglio il proprio lavoro, conoscendone ancora meglio processi e meccanismi tali da facilitarne lo svolgimento.
Flessibilità. Nessuno può sottovalutare la questione flessibilità, specie in contesti dove i carichi di lavoro sono importanti. E la competitività molto alta. Un dipendente e/o dirigente formato aumenta le capacità di gestione delle performance anche sotto stress, divenendo così non solo più produttivo anche in condizioni di pressione ma anche più flessibile nel gestire tempi e mansioni.
Coinvolgimento. Ultimo elemento, ma non per importanza bensì perché deve rimanere più impresso degli altri. Un dipendente e/o dirigente a cui sia destinato uno specifico progetto di formazione si sentirà sempre più coinvolto nelle scelte aziendali e aumenterà il tasso di fidelizzazione. Con una crescente partecipazione attiva, in virtù di competenze e consapevolezze che si percepiscono potenzialmente utili all’azienda e alla sua crescita.
Formazione, così si accresce il valore aziendale
La sintesi di questo nostro ragionamento è che la formazione, se strutturata correttamente e costantemente nel tempo, accresce il valore dell’azienda tutta. Tramite la crescita di dipendenti, collaboratori e dirigenti. Grazie ad una maggior coinvolgimento di chi lavora in azienda. E, cosa non trascurabile, innalzando il livello di professionalità e certificazioni che il mercato oggi richiede. Quindi formarsi, formarsi sempre e non dimenticare mai che in ogni azienda il cuore pulsante ha mani, occhi e pensieri. Le persone sono importanti, le idee delle persone sono importanti. Formarle è la vera chiave di volta per aziende coniugate al futuro.
[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.think-up.net/wp-content/uploads/2021/12/Barbara-Pescatori.jpg[/author_image] [author_info]Barbara Pescatori, presidente di Think UP. Da circa 25 anni nella Event Industry come organizzatrice di grandi eventi a carattere nazionale e internazionale. Si occupa di pubbliche relazioni, gestione aziendale, consulenza alle imprese, project management, marketing e comunicazione.[/author_info] [/author]