Siamo di fronte ad una piccola (grande) rivoluzione. E la annuncia direttamente Mark Zuckerberg sul suo profilo: “Questa settimana iniziamo a implementare Meta Verified, un servizio di abbonamento che ti consente di verificare il tuo account con un documento di identità governativo, ottenere un badge blu, ottenere un ulteriore protezione contro gli account che affermano di essere te e ottenere l’accesso diretto all’assistenza clienti”.
Il servizio sarà a pagamento, come specifica subito dopo il patron di Meta: “11,99 $ dollari al mese sul web o 14,99 su iOS. Partiremo in Australia e Nuova Zelanda questa settimana e presto altri paesi”. Insomma, la rivoluzione è iniziata e sta già facendo discutere, specie se confrontiamo il motto di Facebook che abbiamo imparato a conoscere sin dal momento della nostra iscrizione: “Facebook è gratis e lo sarà sempre”.
Dopo Twitter, dunque, è il momento dei social di casa Meta di dare la svolta alla concessione delle cosiddette “spunte blu”, ovvero i marchi di autenticità di profili e pagine. La decisione, come nel caso del social dei cinguettii, sta scatenando polemiche e reazioni. Il pubblico si divide fra chi non concorda sulla scelta e dice di non voler pagare per avere un profilo verificato e chi, invece, la saluta positivamente perchè potrebbe dare finalmente un colpo agli account non verificati che spesso creano molti problemi.
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